CATANZARO. “Chiedo al Presidente Mario Oliverio l’immediato ritiro dell’atto di opposizione della Regione al legittimo ricorso di Wanda Ferro contro la sua esclusione dal Consiglio regionale”. Non ha alcun dubbio e non usa mezzi termini il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, per schierarsi ancora una volta a fianco della Ferro, per sostenere quella che, in una nota, definisce “una giusta e doverosa battaglia di legalità, giustizia e democrazia per consentire a Wanda Ferro di essere eletta legittimamente in Consiglio regionale, quale candidata presidente arrivata seconda, nel rispetto della legge, della Costituzione e della volontà popolare”. Corbelli esprime “grande sorpresa e sconcerto” per la costituzione in giudizio della Regione. “Mi aspettavo e mi aspetto che il presidente Oliverio, coerentemente con quanto da lui stesso dichiarato subito dopo la proclamazione degli eletti, si costituisca davanti al Tar ma per sostenere le giuste ragioni e i diritti di Wanda Ferro, a far parte del Consiglio regionale non per sostenere la sua ingiusta esclusione. Come può il Presidente della Regione avallare una simile ingiustizia? Io che, con la mia onesta e coerente battaglia per le primarie istituzionali, lottando contro tutti e tutto, ho consentito la sua candidatura alle Primarie del centrosinistra e la sua elezione a Governatore della Calabria, gli chiedo oggi di ritirare immediatamente l’atto di costituzione contro il ricorso di Wanda Ferro. Proprio per questo motivo, per aver consentito la sua elezione alla Presidenza della Regione, personalmente mi ritengo responsabile del suo operato di fronte ai calabresi. Gli chiedo pertanto per un fatto di coerenza, dignità e giustizia di ritirare subito l’atto di opposizione. Confido infine, conclude Corbelli, che i giudici del Tar della Calabria, nei cui confronti, ribadisco grande stima e assoluta fiducia, sapranno riparare all’errore e cancelleranno l’ingiustizia della esclusione della Ferro, che rappresenta una grave, inaccettabile ferita della democrazia, perché (a differenza di quanto avviene in tutte le altre regioni e così come è sempre stato in Calabria, come dimostrano le elezioni dei candidati arrivati secondi, Fava, Abramo e Loiero) escluderebbe dal Consiglio la candidata presidente arrivata seconda, grazie al voto di oltre 188mila calabresi”.