Avrebbero orchestrato delle truffe assicurative incassando rimborsi. Quattro persone, tra cui un medico e un paramedico dell’ospedale di Reggio Calabria, sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla Guardia di finanza. Gli arrestati, B.V., di 54 anni, C.F. (49), F.B. (53) e G.N. (60), sono accusati di falsità in atti pubblici, accesso abusivo a sistemi informatici, violenza privata, danneggiamento fraudolento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.
E’ Bruno Falcomatà, in servizio nel pronto soccorso dell’ospedale metropolitano ‘Bianchi-Melacrino-Morelli’ di Reggio Calabria, il medico arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito dell’operazione “Assicurato” condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura di Reggio Calabria, su una serie di truffe ai danni delle assicurazioni. Assieme a Falcomatà sono stati arrestati Nicola Gullì, tecnico del reparto di radiologia, e Vincenzo Benedetto e Francesco Cilione, ritenuti gli ideatori della presunta truffa ai danni delle compagnie di assicurazione che ha fruttato oltre cinquantamila euro grazie a certificazioni false. Gli indagati, complessivamente sono dieci. Le altre persone indagate sono due soggetti coinvolti in un falso incidente stradale. Assieme a loro sono stati iscritti nel registro degli indagati anche il medico Giuseppe D’Ascoli, in servizio nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Reggio Calabria, consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia, e il medico legale Vincenzo Prastaro, nei cui confronti, però, secondo il gip, non c’è “un quadro indiziario connotato da gravità tale da giustificare un provvedimento cautelare”.
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