“Compatibilità territoriale, un termine spesso sconosciuto a coloro che governano e in particolar modo a chi governa la Calabria, intesa sia come Regione che come organi provinciali”. Inizia così una lunga lettera aperta del sindaco di Altomonte, Giampietro Coppola, che protesta per il conferimento dei rifiuti in contrada Serragiumenta, “territorio connotato da precise vocazioni di crescita e sviluppo”. Coppola si scaglia contro la società Bicamis, società con sede a Corigliano-Rossano, che nel 2016 “fa richiesta al Comune di Altomonte di assegnazione di lotti nell’Area PIP, ma riceve una richiesta di chiarimenti a cui risponde con una semplice relazione e senza inviare alcun progetto. Il tutto finisce li. In seguito, – scrive Coppola – nel 2018 la società acquista all’asta i terreni di un privato che rientrano nei lotti dell’area PIP”. “Contestualmente, e mentre il Comune di Altomonte è soggetto a Commissariamento prefettizio dopo la caduta della giunta Lateano, – scrive ancora Coppola – la Bicamis presenta un progetto per la realizzazione di un impianto per il “Recupero di rifiuti speciali non pericolosi”, ossia quella tipologia di rifiuti contrassegnati dai codici CER R5 e R13. Per spiegare meglio, questo tipo di codici fanno riferimento a pietrisco per massicciate ferroviarie, materiale di scarto proveniente da cava, rifiuti della pirolisi, ecc. Nelle pieghe delle richieste autorizzative però, in maniera più o meno evidente, vi è la richiesta anche per i codici CERN che prevedono altri tipi di lavorazioni tra cui anche i Rifiuti dei processi chimici organici e inorganici, Rifiuti della raffinazione del Petrolio, Rifiuti prodotti da impianti per il trattamento dei rifiuti, Carta, cartone, Imballaggi anche in plastica, Metalli vari (piombo, zinco, ferro, ottone ecc.) e residui delle loro lavorazioni ecc. e via di questo passo”.
redazione@giornaledicalabria.it