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Crisi, il vescovo di Locri: “No all’uso strumentale dei simboli della religione”

Crisi, il vescovo di Locri: “No all’uso strumentale dei simboli della religione”

A metà settembre è in programma un pellegrinaggio a piedi da San Luca a Polsi lungo il percorso che sale dalla fiumara del Bonamico. Il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, richiama in una lettera l’attenzione dei fedeli “sull’uso strumentale delle immagini e dei simboli religiosi” e ribadisce come “il Santuario di Polsi è e vuole essere solo un luogo di spiritualità”. Ma nel suo mirino c’è anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Di pessimo gusto è il frequente ricorso all’ostentazione dei simboli religiosi per usi impropri – scrive – ancor più fuori luogo è farlo in una sede qualificata per la sua laicità qual è il Parlamento. Il simbolo religioso parla solo a chi lo usa con fede. Attraverso il rosario il vero devoto incrocia il volto di Maria meditando la vita del suo Figlio. Parimenti il vero politico sa di non trovare protezione mostrando un simbolo religioso per altri fini che non sono quelli propri di chi ha fede. E’ vero che spesso i mafiosi hanno fatto uso della simbologia religiosa, ma questo non aveva e non ha alcun valore religioso. La loro ostentazione di immagini o simboli religiosi era un gesto sacrilego. E’ sacrilego usare per fini impropri la simbologia religiosa. La vera religione non si concilia col crimine ed il malaffare”.

redazione@giornaledicalabria.it

 

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