CATANZARO. Rischia di chiude l’InfoStoria, l’infopoint dell’associazione Mirabilia che offre informazioni sulla storia di Catanzaro. Lo rende noto il presidente dell’associazione, Giovanni Matarese. La chiusura sarebbe conseguenza dell’iniziativa del Comune che avrebbe decretato l’inagibilità dei locali che ospitano la struttura. “Oggi, dopo otto anni, – scrive Matarese – l’Assessore di turno (leggi Daniela Carrozza), con l’incipit e il beneplacito del Sindaco, ci comunica con perentorietà e “verbalmente” che siamo “abusivi”! Abusivi di cosa? Di aver sopperito, gratuitamente, e in parte ovviamente, a una lacuna cancerogena e atavica, sostituendoci alla pubblica Amministrazione o meglio, prestandoci in sua vece, nel presentare un bigliettino da visita decente e apprezzato alle migliaia di cittadini e turisti, italiani e stranieri, che da anni manifestano interesse verso la nostra città? O perchè – continua Matarese – avremmo dovuto pretendere un documento scritto e controfirmato con su la dicitura “autorizzati”? Ma perchè, – domanda – la consegna delle chiavi del locale che ha poi ospitato l’Infopoint, o dei sotterranei del Castello, e la presenza del Sindaco Olivo e dei suoi Assessori otto anni fa all’apertura e l’augurio e l’incoraggiamento a continuare nell’operazione confermati da altri Sindaci e Assessori anni dopo, non hanno lo stesso valore del pezzo di carta? Eppure siamo lì da otto anni e tutti han visto e goduto! Oggi qualcuno dice che non c’era l’agibilità! Se per agibilità si intendono l’igiene e le infiltrazioni d’acqua – continua la nota – confermiamo che effettivamente il problema esisteva già otto anni fa. Per ciò che concerne l’igiene ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto risplendere il sito, per l’umidità e le infiltrazioni d’acqua abbiamo cercato di contenere i danni alle strutture e attrezzature esposte, facendocene comunque “silenziosamente” carico e senza chiedere nulla a nessuno! Se invece parliamo di sicurezza, della eventualità che le volte delle gallerie o dell’Infopoint crollino o che cadano giù a pezzi minacciando la pubblica incolumità, beh, questa preoccupazione – sottolinea – non l’ha mai avuta nessuno, e a ragion veduta, visto che il frammento più grosso caduto finora non supera il centimetro di diametro”. Il presidente di Mirabilia aggiunge che “qualora il pericolo ci fosse realmente stato son convinto che nessuno fra le autorità che contano si sarebbe sottratto al suo dovere di intervenire per tempo. E non regge nemmeno la motivazione addotta che a breve dovranno avere inizio i lavori di ristrutturazione, ai quali, ovviamente non opponiamo alcuna resistenza. In tale ipotesi l’Amministrazione, se avesse ritenuto valida e qualificante la nostra iniziativa, – scrive – ci avrebbe sicuramente proposto una collocazione alternativa ed eventualmente temporanea. Sì, ma il problema non è l’agibilità o meno dei siti al Castello, la considerazione più generale è che Mirabilia non interessi più alle istituzioni, quindi se ne può fare a meno”. Ma, aggiunge Matarese, ” l’assurdo e l’incogruente in tutto ciò è che, pur non interessando all’assessore la presenza dell’InfoStoria Mirabilia, è utile che sia in salute e ben attiva durante la Notte Piccante, dopo non serve più! è da vent’anni che Mirabila convive con tali situazioni. Ma in città non è l’unica. D’altro canto è risaputo che la cultura ci sta bene se costa poco. Anche perchè più di un rappresentante delle istituzioni, anche nostrane, asserisce con convinzione che con la cultura non si mangia! Ed ha ragione, diciamo noi, specie se la si consuma impudicamente e non la si paga, specie se è autoctona. Basti vedere che succede in città, con accentuazioni nei periodi di vacche magre”. A giudizio di Matarese “l’abuso della disponibilità dei tanti “volontari della cultura” che di fatto è una forma di sfruttamento senza gratificazione al fine di poter dirottare le poche risorse disponibili verso le “stars” forestiere alle quali, ovviamente, non possono essere applicate le stesse norme. Eppure il concetto sembrerebbe semplice: non investire sulle risorse locali significa impedir loro di crescere e umiliare gli sforzi di tanti poveri illusi. Possibile, ci si chiede, che non si riesce a capire che il “volontariato”, di qualsiasi forma e specie, è un enorme patrimonio per il territorio e le istituzioni, oltre a gratificarlo e sostenerlo in ogni modo, dovrebbero avvertire un debito morale e un rispetto senza limiti per tutti gli addetti?”. “Si – aggiunge – in effetti non dovrebbero esserci difficoltà a intendere tutto ciò, e son convinto che la colpa non sia nemmeno dei singoli che, a turno, di destra o di sinistra che siano, si alternano sugli scranni del potere senza che nulla cambi. A tutti, da sempre rimproveriamo le stesse cose, ma, evidentemente, non è l’uomo che conta, ma “il Sistema”! Un sistema che plagia la volontà e la personalità dei singoli, che appiattisce idee e speranze, che impone con regole non scritte uno “status quo” e mette fuori tutti coloro che non si uniformano. Noi – sottolinea – tornando a Mirabilia, come dicevamo, è da vent’anni che cerchiamo un compromesso col Sistema senza doverci obbligatoriamente prostituire. Anche se qualche volta, tappandoci il naso, siamo stati obbligati a farlo! Il nostro rapporto con le istituzioni, nonostante le apparenze, non è mai stato di “amore” profondo e disinteressato. Abbiamo tirato sempre i denti fuori e le amministrazioni hanno subito la nostra irruenza. Chi non ricorda la pacifica invasione col nostro Gruppo Storico della sala del consiglio comunale in quel 1997 e l’interruzione dei lavori della assise comunale? E gli ammutinamenti del 2000? Il Sindaco, che era anche allora Abramo, forse ne avrà ancora fresca memoria. E quando ci si è incatenati nei corridoi dell’assessorato regionale al turismo?”. Matarese segnala inoltre “la grande delusione e umiliazione davanti alla Federazione Italiana Sbandieratori e a tutti i Gruppi Storici d’Italia, quando – spiega – nel 2005, su promessa e garanzia di copertura finanziaria, puntualmente ritirata quando s’è trattato di formalizzare per tempo, da parte dell’Amministrazione Comunale e di quella Provinciale, abbiamo dovuto annullare i campionati italiani sbandieratori che con fatica avevamo portato a Catanzaro? Quale deve essere stato il nostro stato d’animo quando a fronte di richieste diverse di appoggio elettorale noi ci si è sempre tirati indietro mantenendo fede alla nostra vocazione di rispettare tutte le ideologie politiche dei nostri associati? Tutto ciò non ci spaventa, continueremo a portare avanti in tutti i modi il nostro Progetto di recupero e promozione dell’Identità Storica di Catanzaro. Mirabilia non si arrende! E, per quanto riguarda il sito che ospita l’Infostoria, no, signor Sindaco – conclude – non ce ne andremo senza prima dare il nostro sangue”.