La complessità del Jobs Act analizzata dal professore Antonio Viscomi dell’UMG
Si è discusso di un argomento di spiccata attualità al Circolo Placanica di Catanzaro: il Jobs Act è una riforma istituzionale complessa e in via di revisione. Il professore Antonio Viscomi, ordinario di Diritto del Lavoro, presso l’UMG di Catanzaro, ha approfondito la questione il 28 gennaio, analizzando e focalizzandosi sui principali punti chiave che interessano la riforma. É bene precisare la data del decreto legislativo: il Jobs Act è stato emanato il 10 dicembre 2014 e presenta un insieme di interventi complessi che esprimono una logica politica del tutto differente rispetto alle precedenti. L’approccio all’analisi del decreto è stato definito dal professore con una metafora: la complessità del Jobs Act può essere compresa “utilizzando un bisturi”, che ci aiuti a capire il significato e le caratteristiche della riforma. Un punto fondamentale della riforma è il contratto a tutele crescenti: i nuovi dipendenti di un’azienda saranno assunti con il contratto a tutele crescenti, che hanno un valore progressivo di crescita con l’anzianità di servizio. La proposta del Jobs Act è anche l’Agenzia Nazionale per l’Occupazione, che dovrebbe snellire le procedure lavorative, favorendo l’incontro tra domanda e offerta. L’Agenzia avrà il compito di favorire le politiche attive, incoraggiando la partecipazione tra Province, Regioni e Stato; ancora però non sono note le modalità della sua attivazione. Altri argomenti di discussione della serata: le modalità di licenziamento,l’articolo 18, la centralità dei servizi per il lavoro e gli ammortizzatori sociali. Ognuno dei quali riveste un’importanza fondamentale per la riforma del lavoro. Il testo del decreto continua a suscitare perplessità e interrogativi che sono stati abilmente spiegati dal professore, coinvolgendo l’attenzione di tutti i partecipanti.
Matilde Altomare