“I recenti dati pubblicati dall’Istat sul lavoro in Italia consentono di esprimere moderata soddisfazione e, al contempo, confermano alcune preoccupazioni. Di sicuro, è particolarmente interessante il dato relativo alla crescita della forza lavoro occupata e la riduzione della percentuale di disoccupazione che va sotto la soglia del 10 %”. Lo afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco. Tuttavia – aggiunge – bisogna capire se tutto ciò è dovuto al traino esercitato dal positivo andamento dell’occupazione nell’intera Europa, oppure se si tratti di una tendenza strutturale riferita al nostro Paese e che può aprire una prospettiva di stabile e duratura crescita dell’occupazione. L’Italia, com’è noto, nonostante il miglioramento dei dati sul lavoro, si colloca tuttora al terz’ultimo posto in Europa seguita dalla Spagna e dalla Grecia. Purtroppo, la crescita dell’occupazione non ha interessato le fasce giovanili per cui i livelli di disoccupazione rasentano cifre elevatissime, mai conosciute dal dopoguerra, ma, ancora più grave, l’occupazione non solo non aumenta bensì peggiora nelle regioni meridionali ed in particolar modo in Calabria. Permane acuito il dislivello Nord-Sud al punto che si può quasi dare per certo che alcuni provvedimenti del Governo come il “Decreto dignità”, voluto particolarmente dal vicepremier Di Maio, abbiano avuto qualche effetto positivo esclusivamente nelle aree produttive del Nord, dove ha stimolato e favorito la trasformazione di lavoro precario in lavoro stabile mentre nel Sud, in quelle attività legate ad un andamento fluttuante del mercato del lavoro, ha provocato un vero e proprio disastro, come nel caso della Datel, in particolare modo nella città di Crotone dove 800 lavoratori invece di essere stabilizzati sono finiti nelle spire del licenziamento e la conseguente disperazione”. Se migliora solo al Nord il quadro occupazionale mentre al Sud resta immobile, anzi peggiora – conclude la Sculco – non c’è dubbio che il Governo Salvini-Di Maio, alimentati elettoralmente entrambi dal Sud, ha ignorato e continua sostanzialmente a farlo il Mezzogiorno”.
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