Il riconoscimento istituzionale dell’ex campo di internamento Ferramonti di Tarsia come “luogo della memoria”: è quanto prevede una proposta di legge presentata dal consigliere regionale Franco Sergio, de “I Moderati”. La proposta di legge nasce – si legge nella relazione illustrativa – dalla considerazione che “per la Regione Calabria è un dovere non più procrastinabile quello di recuperare e valorizzare un luogo simbolo dello sterminio ebraico e della deportazione attuati dal regime nazi-fascista, un luogo posto dal regime fascista proprio nel suo territorio e che, nonostante l’enorme valenza storica, è stato per tanti anni trascurato dalla storia stessa, dalle istituzioni e abbandonato al degrado più assoluto. Troppo poche – prosegue Sergio – sono le persone che sono a conoscenza del fatto che, a ridosso del paese di Tarsia, è stato realizzato il più grande campo di concentramento per ebrei, quello di Ferramonti, dal quale, a partire dal 1940, transitarono circa 3000 prigionieri”. Peraltro, il Campo di Ferramenti – spiega poi il consigliere proponente – “rivelò una unicità ed esclusività, in positivo, essendo stato l’unico in cui, grazie anche a una direzione tollerante rispetto agli internati, le condizioni dei deportati furono sopportabili e non furono caratterizzate da quella disumanità propria di quei luoghi di sofferenza e di morte”. La proposta di legge si prefigge quindi – aggiunge il relatore – “il fine di operare legislativamente il riconoscimento istituzionale del campo di internamento Ferramonti di Tarsia quale ‘luogo della memoria’ dell’Olocausto e della deportazione nazi-fascista non solo per attribuirgli un ruolo ‘cardine’ nella storia e nel nuovo filone di studi sull’antisemitismo ma anche perché in esso, in via esclusiva, si condensano eventi, memorie, rispetto dei diritti umani, un senso solidaristico straordinari che, nella loro esemplarità, vanno trasferiti – rimarca Sergio – alla collettività, in primo luogo alle nuove generazioni”.
redazione@giornaledicalabria.it