REGGIO CALABRIA. Il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore sarà in campo a Reggio Calabria, per le prossime amministrative, con una propria coalizione alternativa e un proprio candidato sindaco. Lo rende noto la federazione del partito. “Mai come oggi – spiega un documento della Fiamma – Reggio Calabria è stata in ginocchio in oltre 2700 anni di storia: la corruzione, l’ignoranza e l’incapacità politico-amministrativa, l’arroganza di chi l’amministra sono le principali cause del disastro alle quali si aggiungono la disillusione e la mancanza di speranza di un popolo che non fa altro che, giustamente, criticare il disastro attuale della città salvo poi piangersi addosso e accomodare il “compare” di turno quando è l’ora di votare. Quella che doveva essere l’amministrazione della svolta – secondo il Ms-Fiamma Tricolore – ha condotto la città verso il precipizio. L’opposizione è stata sua complice colpevole, in silenziosa malafede quando c’era da agire, chiassosa e populista quando c’era da far assurgere qualche personaggiucolo agli occhi del leader nazionale del proprio partito solo per mero interesse personale al fine di accaparrarsi un posto al sole per altre tornate elettorali. Il vuoto politico di questi anni si è così tradotto nella ricandidatura del sindaco più dannoso della storia a sinistra mentre a destra sarà calato direttamente da Roma il futuro candidato del centrodestra che sarà cosi deciso da non reggini. Che mortificazione per i nostri ex-alleati! Roba da chiudere la saracinesca per sempre. Alla luce di tutto ciò – si legge – un rinnovato Movimento Sociale Fiamma Tricolore, sempre libero e non condizionato nelle proprie scelte locali, riunitosi ieri in segreteria provinciale ha deliberato di non partecipare ad alcuna interpartitica decidendo cosi di essere presente alle prossime elezioni con una propria lista, il proprio simbolo ed un proprio candidato a sindaco non volendo più essere complice di quei partiti tradizionali che hanno gettato la città nel baratro. I nostri principi, i valori in cui crediamo non ci consentono di far parte di una coalizione che per cinque anni è stata, all’occorrenza, una stampella della maggioranza di Falcomatà”.
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