REGGIO CALABRIA. “Aveva ragione, il presidente Oliverio, a chiedere tempo per varare la Giunta. L’opposizione era in errore, quando denunciava il “bluff” di Oliverio. E i dieci giorni stabiliti dallo Statuto erano veramente insufficienti, per costruire un Governo regionale all’altezza della sfida e soprattutto per mettere a segno un colpo magistrale”. È quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini, che aggiunge: “Ci sono voluti due mesi per costringere il premier Renzi a fare a meno del ministro Lanzetta. C’è voluta tutta la determinazione del presidente Oliverio, per fare capitolare Renzi che della Lanzetta non voleva assolutamente privarsi. Il premier, in realtà, aveva anche tentato di fare cambiare idea ad Oliverio, “offrendo”, in alternativa, le ministre Boschi e Madia, ma non c’è stato nulla da fare. E così la Calabria incassa il suo primo, grande risultato. La farmacista Maria Carmela Lanzetta, già sindaco di un piccolo Comune andato in dissesto finanziario, si occuperà di cultura e di pubblica istruzione e farà grande la Giunta regionale così come ha fatto grande il Governo. Ironia a parte – spiega Tallini – la formazione della Giunta regionale ha dimostrato che il presidente Oliverio non solo non è autonomo, ma è addirittura prigioniero delle correnti del suo partito. Tralasciando di commentare scelte infelici per altri aspetti, resta la grande delusione, l’ennesima, che Oliverio ha inferto alla Calabria. Dov’è, infatti, la Giunta delle competenze e delle professionalità? Dove sono gli esponenti delle Università e della società civile? Dove sono le donne di qualità? Il capolavoro di Oliverio è il seguente: una farmacista alla cultura, un cardiologo al bilancio, un funzionario di partito al lavoro, un giovane professionista della politica ai trasporti. Tutta gente rispettabile – conclude il consigliere regionale – ma la Giunta della rivoluzione annunciata da Oliverio ai calabresi può essere questa?”.