CINQUEFRONDI. Salvatore Vecchiè, 29enne di Melicucco, in provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato dalla Polizia per tentato omicidio aggravato continuato e in concorso, porto illegale e ricettazione di armi. Sono stati gli investigatori del Commissariato di Polistena a eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, Paolo Ramondino, su richiesta dei pm presso la Procura della Repubblica di Palmi, Enzo Bucarelli e Gianluca Gelso, che hanno diretto le indagini sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Emanuele Crescenti. I fatti risalgono al 25 luglio del 2012, quando nelle vie centrali di Cinquefrondi avvenne il tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti Vecchiè sarebbe il mandante e l’organizzatore del tentato omicidio, unitamente ai cognati, Bruno, Pasquale e Vincenzo Fossari, questi ultimi sottoposti a fermo nel luglio 2013 per lo stesso reato e attualmente detenuti I fratelli Fossari e Vecchiè avrebbero assoldato due killer stranieri, anche loro attualmente in carcere, allo scopo di vendicare l’omicidio del loro congiunto Francesco Fossari, avvenuto a Melicucco il 2 agosto del 2011. Per quest’ultimo delitto sono attualmente in carcere, in attesa di giudizio, Giuseppe Bruzzese e lo stesso Rocco Francesco Ieranò, sottoposti a fermo nell’ambito di un’operazione della Polizia del 27 giugno 2013. Francesco Fossari, ancora secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato ucciso a causa della brusca interruzione della relazione extraconiugale che intratteneva con la sorella di Giuseppe Bruzzese, nonchè moglie – sebbene a quell’epoca separata – di Giuseppe Ladini, presunto elemento di spicco della criminalità organizzata cinquefrondese, attualmente in regime di detenzione. A corroborare le indagini anche due collaboratori di giustizia: lo stesso Ieranò, che ha indicato esplicitamente Vecchiè come uno degli organizzatori della vendetta ordita dalla famiglia Fossari, nonchè le dichiarazioni rese dal collaboratore Antonio Russo il quale, essendo stato compagno di cella di Vecchiè durante la sua precedente detenzione, ne avrebbe raccolto gli sfoghi e le confidenze. Gli esiti dell’indagine sono stati illustrati alla stampa stamani nel corso di una conferenza tenuta in Questura alla presenza del procuratore di Palmi facente funzioni Emanuele Crescenti, del nuovo capo della Squadra Mobile reggina Francesco Rattà, del suo vice Fabio Catalano, e del dirigente del commissariato di Polistena, Pierfrancesco Amati.