Sono scesi in piazza, lunedì mattina, a Cosenza, i dipendenti della Italbacolor, azienda con sede a Fuscaldo, che realizza prodotti in alluminio. La proprietà, nei giorni scorsi, ha annunciato 80 licenziamenti dopo che la magistratura ha disposto il fermo dell’impianto per presunte irregolarità in materia di smaltimento delle acque reflue emerse da un sopralluogo delle forze dell’ordine. L’azienda sostiene di aver ottemperato alle prescrizioni, ma la magistratura non ha ancora autorizzato la ripresa dell’attività produttiva ed il blocco permane. I sindacati chiedono di essere ricevuti dal prefetto. “L’azienda e le istituzioni – ha detto il segretario della Fiom-Cgil Calabria, Massimo Covello – facciano celermente la loro parte”. La manifestazione è stata promossa da Fiom, Fim-Cisl e Uilm.
Una delegazione di Fiom, Fim, Uilm e Ugl, con i rispettivi delegati, è stata ricevuta in prefettura. Ai funzionari presenti, si legge in un comunicato, “è stata rappresentato dettagliatamente lo stato della vertenza e richiesta la massima attenzione nonché ogni azione utile al superamento dello stallo che sta impedendo la ripresa delle attività e il ritiro delle procedure di licenziamento collettivo. I funzionari prefettizi – prosegue il comunicato – hanno assicurato la massima attenzione e si sono impegnati a riportare al Prefetto le richieste pressanti ricevute”. Alla fine dell’incontro, nel corso di un’assemblea, si è deciso di continuare la mobilitazione con l’indizione per domani mattina di un sit-in davanti al palazzo comunale di Fuscaldo, “per sensibilizzare tutta la cittadinanza e l’Istituzione locale sulla vertenza”. Sindacati e lavoratori “fanno appello a tutte le istituzioni interessate a compiere immediatamente ogni azione utile a consentire la ripresa delle attività, a preservare l’occupazione ed ad evitare un dramma sociale non soltanto ai lavoratori diretti ma all’economia dell’intero territorio già interessata da processi di depauperamento industriale ed impoverimento. La forte e civile determinazione dei lavoratori e lavoratrici manifestata stamattina – si legge infine – non cesserà fino al raggiungimento dell’obbiettivo: lavoro e dignità”.