Parola ai dirigenti locali: è questa la linea del Partito Democratico all’indomani dell’inchiesta che ha coinvolto, tra gli altri, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. Calabria come Umbria, quindi. Stando a quanto si apprende, il segretario Nicola Zingaretti sarebbe infatti deciso a lasciare al commissario regionale, Stefano Graziano, il compito di studiare il dossier assieme ai dirigenti coinvolti, primo fra tutti il governatore Mario Oliverio, e di decidere il da farsi. Questo, sempre avendo come bussola “l’interesse della Regione e dei suoi cittadini”. Una formula che ricorda a vicino quella utilizzata dallo stesso Zingaretti nel caso delle nomine nella sanità in Umbria. Le due inchieste, tuttavia, sono “molto diverse”, spiegano fonti qualificate del Partito Democratico a Roma, e occorre valutare caso per caso: in Umbria si era in presenza di arresti e di intercettazioni che lasciavano poco spazio ad interpretazioni. Tanto che Catiuscia Marini si fece da parte dopo lo stillicidio di intercettazioni e l’incontro con Walter Verini, nominato commissario dopo l’arresto del segretario del partito umbro e dell’assessore alla sanità. “Per il momento in Calabria non c’è stato bisogno di tutto questo”, fanno notare fonti parlamentari del Pd: “E’ Graziano a dover capire cosa fare con Oliverio e gli altri coinvolti”.
Ieri, tuttavia, la responsabile degli Enti Locali del Pd, Marina Sereni, ha fatto appello agli stessi dirigenti locali perché facciano prevalere l’interesse della Regione: “Il Pd è e sarà sempre in prima linea contro ogni forma di opacità e mancato rispetto delle regole. Confidiamo che la politica calabrese sappia valutare con serietà ed equilibrio la forma migliore per garantire gli interessi della Calabria e la piena funzionalità delle amministrazioni”. Le decisioni, dunque, sono state lasciate agli organismi regionali, ma nei prossimi giorni si valuteranno le carte – sottolinea una fonte parlamentare – e si deciderà il da farsi. Intanto, il vice presidente del Consiglio e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, ne approfitta per portare il suo affondo contro i dem e lo stesso segretario Zingaretti: “Il Pd è un partito rinato stanco, che riesce a fare sempre peggio di Forza Italia. Infatti, Forza Italia ha sospeso i due coinvolti nell’inchiesta in Lombardia, mentre in Calabria il Pd lascia il presidente Oliverio al suo posto”. Pronta la replica del Segretario Pd: “Di Maio è simpatico perché quando la sindaca Raggi è stata sotto processo per quattro anni era distratto”.