“I processi si fanno nei tribunali e non sui giornali o in Parlamento. Se invece decidiamo che uno si alza la mattina e dice questo è colpevole e questo no, questo è antipatico e questo è simpatico, allora chiudiamo i tribunali e diamo in mano a qualche giornale la possibilità di fare politica”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto a Rtl ad una domanda su Siri. “Non faccio il giudice o l’avvocato e non ho gli elementi”, ha aggiunto, “dico solo che non è da paese civile che ci siano sui giornali fatti non a conoscenza degli indagati né dagli avvocati”. “Anche Berlusconi diceva che i processi non si fanno in parlamento o sui giornali. E mentre lo diceva, accomodandosi sulla lunghezza dei processi, continuava a mangiarsi il Paese. Dispiace che anche Salvini la pensi allo stesso modo. Non è questione di dove si fanno i processi, a nostro avviso, ma questione di opportunità politica”. Lo sottolineano fonti M5S replicando a Salvini secondo il quale “i processi non si fanno in Parlamento”. “L’autosospensione non esiste, poi se il tema è che Siri se, risulterà prosciolto da quest’inchiesta, vuole tornare io sarò il primo a volerlo. Ma la fattispecie di autosospensione non esiste, quindi evitiamo di prenderci in giro e non ho mai sentito Conte nominarla”, afferma il vicepremier Luigi Di Maio in conferenza stampa all’ambasciata italiana in Polonia. Armando Siri, se si dimetterà, “continuerà a fare il senatore, e lasciamo libero il suo posto” al governo.