“Sulla sanità il governo ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità”, adesso “è necessario che metta in campo un intervento straordinario per la Calabria e per il Mezzogiorno”. Lo dice il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, con riferimento all’attuale fase economica e sociale nella regione all’indomani della seduta del Consiglio dei ministri a Reggio. “Un Consiglio dei ministri in Calabria – prosegue Biondo – è un fatto importante, al di là della simbologia, perché il governo accorcia le distanze tra centro e periferia. Sulla sanità si deve specificare in primo luogo che le attuali gravi condizioni del settore sono da imputare in gran parte alla classe politica regionale, di centrodestra, di centrosinistra, compreso l’attuale governo regionale. Quindi, va riconosciuto che il governo nazionale, nell’avocare tutte le competenze, ha avuto il coraggio di assumersi in toto la responsabilità sulla vicenda, evitando lo scaricabarile che in questi dieci anni si è registrato tra il livello nazionale e quello regionale: non dobbiamo infatti dimenticare – rileva il segretario della Uil calabrese – che gli ultimi governi nazionali avevano lo stesso colore politico del governo regionale in carica, e risultati non se ne sono visti. Il provvedimento del governo nazionale va verificato e valutato, poi, non nell’immediato, ma nel medio e lungo periodo, fermo restando che il commissariamento, per com’articolata la legge, ha bisogno di alcune modifiche, perché il governo fa bene ad avocare a sé il potere di nomina dei direttori generali delle aziende e a centralizzare gli acquisti, ma – spiega Biondo – deve assolutamente derogare al blocco del turn over, perché c’è un enorme problema di carenza di personale, e deve favorire investimenti nella sanità, dando risposte sulle liste d’attesa e sulla mobilità passiva”. Biondo poi osserva: “Certo, ci saremmo aspettati dal governo qualcosa in più sul resto. Dobbiamo ricordare che questo governo si richiama a un contratto tra Lega e Movimento 5 Stelle: e a nostro avviso adesso questo contratto di governo dev’essere rivisto e ripensato nel modo di affrontare i problemi del Mezzogiorno, nel senso che è necessario che il governo metta in campo un intervento straordinario per il Mezzogiorno e la Calabria, favorendo investimenti pubblici e privati e valorizzando la proiezione naturale del Mezzogiorno nel Mediterraneo. In quest’ultimo senso va inserito il tema del porto di Gioia Tauro, che ha bisogno di investimenti, a partire dalla Zes”.