CATANZARO. La cultura come strumento per difendere e rafforzare la libertà e la democrazia. E’ stato questo il tema dell’incontro che la Consulta provinciale studentesca di Catanzaro ha avuto, mercoledì mattina, con il prefetto Francesca Ferrandino e con l’Anpi in vista delle celebrazioni per il 74esimo anniversario della Liberazione. L’incontro, al quale hanno partecipato alcuni istituti di Catanzaro, si è tenuto nella Sala Tricolore della Prefettura. “E’ importante – ha detto il prefetto Ferrandino – non cadere nel tranello dell’oblio, per questo il confronto con gli studenti è costante e continuo. Oggi prepariamo l’evento del 25 aprile nella consapevolezza che la cultura ci rende migliori e la memoria è una parte della cultura. Dobbiamo sempre ricordare che dalla Liberazione nasce la nostra Costituzione, che abbiamo il dovere di proteggere a partire dall’interlocuzione costante con i nostri ragazzi e dalla ferma e concreta condanna di certe frasi e certi atteggiamenti a cui purtroppo – ha ricordato il prefetto – abbiamo assistito”.
A sua volta, Roberto Sestito, presidente della Consulta provinciale studentesca di Catanzaro, ha sottolineato “l’importanza del messaggio secondo il quale dobbiamo essere noi giovani a fare la differenza, e ad essere uniti per una celebrazione consapevole e attualizzata”. Franca Falduto, responsabile regionale delle Consulte studentesche per l’Ufficio scolastico della Calabria, ha evidenziato come “questo incontro corona un percorso di protagonismo degli studenti, che hanno anche visitato i luoghi della prima Guerra mondiale, i luoghi delle stragi nazifasciste e delle Foibe: l’obiettivo è far capire ai nostri ragazzi il significato del sacrificio di tanti loro coetanei per la loro libertà”. Mario Vallone, presidente provinciale dell’Anpi, ha rilevato che “oggi non c’è oggettivamente una riproposizione del fascismo ma si respira comunque una paurosa tendenza alla dimenticanza, per questo dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione e il senso della memoria: da questo punto vi dista il ruolo della scuola e l’impegno degli studenti sono sempre più indispensabili”.