REGGIO CALABRIA. “All’inizio del suo mandato, auguro che la Calabria riacquisti il gusto del servizio. La Chiesa calabrese è vicina alle attese di una comunità in cammino ed è impegnata a sostenere gli ultimi, quanti non hanno voce e si trovano relegati ai margini di una società sempre più disorientata e confusa. Dinanzi a tanti rivolgimenti che destano inquietudine e ad una incalzante recessione che sembra ormai divenuta strutturale, siamo chiamati ad interrogarci per ricercare risposte esaustive a bisogni primari, garantendo diritti inderogabili spesso denegati”. È quanto ha detto mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita della Diocesi di Cosenza-Bisignano e presidente della Conferenza Episcopale Calabra, al presidente del Consiglio regionale Antonio Scalzo, in occasione dell’inaugurazione a Reggio Calabria, dell’anno giudiziario del Tribunale ecclesiastico regionale. “Un versante di impegno – ha proseguito – che deve vederci tutti, ognuno per la propria parte, corresponsabili di iniziative significative per la promozione umana e la giustizia sociale. Abituata da una storia spesso matrigna a sopportare patimenti e tribolazioni, la Calabria vive questo periodo difficile, affrontando avversità vecchie e nuove, con il coraggio, la determinazione e la tenacia di sempre. Merito – ha agiunto di un popolo che non ha mai assecondato la sconfitta ma che ha sempre saputo rialzare la testa anche nei momenti più bui. Bisognerà ancor di più oggi saper riunire tutte le forze intorno ad un progetto credibile che restituisca piena dignità alle istituzioni e nuova fiducia alla gente”. Nel corso dell’incontro, mons. Nunnari ha suggerito: “La strada è: riaffermare valori e principi che esaltino l’orgoglio del senso di appartenenza di una comunità che anela a condizioni diverse, di serenità economica, di giustizia, di progresso civile e sociale. Una comunità in cui ciascuno senta l’onore di adempiere ai propri doveri e maturi la piena consapevolezza dei propri diritti. Per fare questo – ha sottolineato Nunnari – dobbiamo rendere protagonisti del cambiamento i giovani. Respingendo ogni forma di rassegnazione e combattendo quella mentalità che in passato ha frenato le nostre legittime ambizioni di crescita, rendendoci ostaggio di atteggiamenti retrivi e detestabili. La nuova stagione sarà figlia del grado di impegno che sapremo profondere per la rinascita di questa terra. Da parte sua, la Chiesa calabrese non farà venir meno il suo contributo. Essa non relegherà i suoi sacerdoti nelle retrovie, ma li manderà fra la gente. Ci prepariamo dunque ad affrontare le sfide di questo tempo, con sguardo fiducioso, rinnovato slancio e volontà di essere compartecipi del cambiamento”.