REGGIO CALABRIA. Ha fatto tappa nella scuola Klearchos di Reggio Calabria, il tour che il “Commissario Mascherpa”, il poliziotto per vocazione sta effettuando in diverse città d’Italia, per promuovere la cultura della legalità ed il rispetto delle regole. Protagonista del graphic novel a episodi, edito dal mensile ufficiale della Polizia di Stato “Polizia Moderna”, il vice questore Giovanni Mascherpa, ha scelto di indossare l’uniforme per seguire le orme dello zio, ucciso in un conflitto a fuoco con alcuni “uomini d’onore”, durante la guerra di ‘ndrangheta degli anni ‘80. Nelle indagini, a capo del commissariato di Diamante (Cs), in Calabria, segue il suo istinto per risolvere le situazioni più complicate, è sempre pronto all’azione ed a sacrificare ogni cosa per scoprire la verità. Nell’ambito della seconda edizione dell’iniziativa “PretenDiamo legalità, a scuola con il Commissario Mascherpa”, martedì scorso, nell’Aula Magna della scuola secondaria di primo grado “Klearchos” dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà-Archi” di Reggio Calabria, diretto da Serafina Corrado, ha avuto luogo l’incontro tra gli alunni di tutte le classi e un Commissario della Polizia di Stato in carne ed ossa, Giuseppe Costa. Accompagnato dal sovrintendente Malara, il Commissario Costa si è intrattenuto con i ragazzi della Klearchos e della media Pirandello, alla presenza della responsabile di plesso, prof.ssa Daniela Cicco, delle referenti per l’Area Cittadinanza e Costituzione, le insegnanti Caterina Cotroneo e Vincenza Saffioti. L’evento è stato promosso dal Dipartimento della Polizia di Stato attraverso la programmazione e calendarizzazione di incontri nelle varie scuole del territorio, e ha quale precipuo obiettivo formativo ed educativo quello di fornire conoscenze ed informazioni circa i pericoli connessi all’uso del Web da parte dei minori, al fine di consentire in essi la maturazione di una coscienza critica che li aiuti a riconoscere e fuggire da tali pericoli. Il Commissario Costa ha spiegato le conseguenze di un uso scorretto di internet, soprattutto dei social network, attraverso i quali, i ragazzi, per loro stessa ammissione, condividono momenti, anche privati, della loro vita. L’utilizzo di queste applicazioni, come Facebook, Twitter e My Space è diventata una mania a tal punto da causare dipendenza.