Regione Calabria/ Via libera in Prima Commissione alla riforma dei vitalizi
La prima Commissione “Affari istituzionali, Affari generali e Normativa elettorale” della Regione, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha approvato all’unanimità, nel corso della seduta odierna, la proposta di legge d’iniziativa dei consiglieri Giudiceandrea e Greco recante: “Modifica dei vitalizi dei consiglieri regionali dalla I alla IX legislatura”. Approvata con il consenso unanime anche la proposta di legge n. 401/10^ (d’iniziativa del consigliere Morrone) recante: “Introduzione del Metodo Previdenziale Contributivo per i consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive”. “Oggi – ha commentato il presidente Sergio – si conclude un iter lungo e ampiamente dibattuto e approfondito. Con l’introduzione del sistema contributivo si pone un tassello importante nel percorso di allineamento della Calabria al resto del Paese, superando polemiche oggettive e soggettive e strumentalizzazioni dettate dal populismo, dimostrando così senso di responsabilità istituzionale”. Successivamente, Sergio ha aperto i termini per la presentazione degli emendamenti in merito alla proposta di legge n. 244/10^ di sua iniziativa assieme al consigliere Greco recante: “Disposizioni in materia di riordino territoriale delle circoscrizioni comunali – Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 aprile 1983 n. 13”. Nel prosieguo della seduta è stato dato avvio all’iter previsto dalla legge per la fusione dei Comuni di San Marco Argentano e Cervicati. In merito alla proposta di legge n. 399/10^ – d’iniziativa del consigliere Sebi Romeo – per l’istituzione del Comune di San Marco Cervicati sono stati auditi i sindaci Virginia Mariotti (San Marco Argentano) e Massimiliano Barci (Cervicati). A margine di un approfondito confronto il presidente della Prima Commissione ha detto: “Ringraziamo i sindaci per il pregevole contributo che fa emergere un profilo di prospettiva rispetto alla costituzione di una nuova architettura istituzionale e per vincere il rischio di spopolamento delle realtà interne originato sia dalle carenze dei servizi che dalle scarse opportunità occupazionali”.