COSENZA. Il sindaco di Montalto Uffugo, Pietro Caracciolo, ha tenuto stamattina una conferenza stampa per annunciare il ricorso al Consiglio di Stato dopo che la sua giunta comunale è stata azzerata a seguito di una sentenza del Tar di Catanzaro “per aver disatteso gli obblighi del 40% di donne in giunta introdotto nel 2014 dalla legge Delrio”. Stessa sorte è toccata ai comuni di Torano Castello, Vaccarizzo Albanese e Rombiolo. Decisione adottata in accoglimento dei ricorsi presentati dall’Ufficio della Consigliera di Parità della Regione Calabria, Maria Stella Ciarletta. Ma il sindaco di Montalto Uffugo non ci sta, rilevando diverse incongruenze nella sentenza. “Intanto avevo subito pensato di agire provocatoriamente, invitando la stessa Ciarletta a far parte della mia giunta – ha detto Caracciolo – e, magari, al suo diniego avrei potuto dimostrare che non è facile trovare delle professioniste che vogliano impegnarsi. E poi c’è una circolare ministeriale, posteriore alla legge Delrio, che spiega che, se ben motivate, e dopo un’istruttoria, la legge Delrio può essere superata”. Istruttoria fatta e documentata, ha detto il sindaco di Montalto Uffugo, “ma di cui non si è tenuto conto”. Eppure, dice Caracciolo, “ho anche affidato l’assessorato più importante, quello del bilancio, proprio ad una donna”. In giunta ne manca una seconda. Infine il sindaco punta l’indice su diverse altre imprecisioni che avrebbero falsato il giudizio. “Nella sentenza si leggono imprecisioni, che dimostrano come si faccia confusione tra i diversi documenti presentati – dice Caracciolo – confondendo le consigliere comunali con le professioniste interpellate, e questo dimostra l’attenzione che è stata posta su tutta la vicenda”.