LAMEZIA TERME. Beni per 2,1 mlioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme che ha apposto i sigilli al patrimonio di un esponente della cosca mafiosa Giampà. Nel provvedimento sono state coinvolte altre quindici persone, ritenute prestanomi o congiunti del soggetto principale, oltre a due società controllate dallo stesso esponente del clan. Il provvedimento di sequestro è stato chiesto dalla Dda di Catanzaro in base alle indagini condotte dalle Fiamme Gialle. L’uomo al centro del sequestro, del quale non sono state fornite le generalità, era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Perseo” contro la cosca lametina dei Giampà con l’accusa di associazione mafiosa e altri reati. Nei sei mesi di indagini la Guardia di finanza è riuscita a ricostruire tutti i beni riconducibili al personaggio, quindi ad arrivare al sequestro perchè il loro valore è sproporzionato al reddito dichiarato. Nel corso delle attività sono state ricostruite le compravendite dei beni, i trasferimenti di proprietà di terreni, fabbricati e società e il tenore di vita dei soggetti interessati. I sigilli sono stati apposti a diversi terreni agricoli ed edificabili che si trovano a Lamezia Terme e dintorni; un lussuoso condominio con piscina dove vive l’esponente del clan, situato a Lamezia Terme; una villa a Nocera Terinese e una a Lamezia Terme; un capannone industriale a Lamezia Terme. Sequestrati inoltre quote di due società; otto autovetture di varie marche e un motociclo di valore oltre a diverse disponibilità finanziarie e titoli di diverso genere. Alcuni dei beni erano intestati a prestanome o a congiunti, estranei alle vicende di ‘ndrangheta, ma si è riuscito a dimostrare, secondola Finanza, che erano stati acquisiti grazie alle attività illecite del soggetto principale.