“Il primo gennaio, un ennesimo, grave incendio è avvenuto nella tendopoli di San Ferdinando, dove trovano riparo i braccianti agricoli, cittadini extracomunitari, che lavorano, sfruttati, nelle campagne della Piana di Gioia Tauro, e vivono in condizioni non degne di un paese civile. A quasi un mese esatto, infatti, dall’incendio che ha strappato alla vita il diciottenne giovane lavoratore Suruwa Jaithe, un nuovo rogo, questa volta, fortunatamente, senza tragiche conseguenze, ha nuovamente distrutto diverse tende nella baraccopoli”. È quanto si legge in una nota della Cgil Nazionale, Flai Cgil Nazionale, Cgil Calabria, Flai Cgil Calabria. “Abbiamo avuto già modo di sottolineare – prosegue la nota – la nostra forte preoccupazione per lo stato in cui si trovano costretti a lavorare e vivere i lavoratori nella baraccopoli di San Ferdinando, e lo abbiamo fatto anche denunciando e proponendo soluzioni nei diversi tavoli istituzionali, insieme alla Regione Calabria ed alla Prefettura di Reggio Calabria, alle forze dell’ordine, alla vigilanza ispettiva del lavoro, concordando un impegno celere, al fine di garantire condizioni di lavoro e di accoglienza dignitose per i lavoratori extracomunitari. Impegno, però, che non sembra rispondere alle reali esigenze di collocare al più presto i migranti al sicuro e fuori da quel ghetto infernale che è la tendopoli”.