“A Guantanamo gli avvocati non potevano entrare, perché questa prigione sembra essere al di fuori dello Stato di diritto. Quando sono entrato per la prima volta, come avvocato, mi sono reso conto che con me stavo facendo entrare il diritto. Per un detenuto anche ricevere un’arancia da un avvocato significa percepire la presenza del diritto”. Queste le parole del prof. Joseph Margulies, docente di “Law and government” presso la Cornell University di Ithaca (New York) e avvocato statunitense che, nell’ambito del dottorato di ricerca in “Teoria del diritto e ordine giuridico ed economico europeo”, presso il Campus universitario “S. Venuta”, ha tenuto un seminario dal tema “Guantanamo e il diritto”.
Ad introdurre i lavori, il prof. Massimo La Torre, ordinario di Filosofia del diritto e coordinatore del Dottorato di ricerca. “Margulies non è solo un professore, è anche, e soprattutto, un avvocato, un avvocato particolarmente coraggioso. Questa lezione ci fa capire che la professione di avvocato è davvero il più bel mestiere del mondo”. “Oggi – ha continuato – parliamo di tortura. Sappiamo come il diritto moderno nasca con la proibizione della tortura. Parlare di questi temi è stato sempre un tabù. Ma ora sembra che il vaso di pandora della tortura sia stato riaperto, in particolare dopo i tragici fatti dell’11 settembre 2001”. Infatti, Margulies è stato avvocato nella causa “Rasul v. Bush”, il caso giudiziario che ha riguardato il campo di detenzione di massima sicurezza di Guantanamo e l’accesso alla giustizia dei soggetti lì internati. Difensore di Abu Zubaydah, il sospetto terrorista detenuto a Guantanamo e sottoposto più di duecento volte alla tortura del “waterboarding”, la tortura dell’acqua. E’ inoltre autore di due importanti volumi: “Guantanamo and Abuse of Presidential Power” (2006) e “What Changed when Everything Changed: 9/11 and the Making of National Identity” (2013).
Per il Magnifico Rettore dell’Università “Magna Graecia., prof. Giovambattista De Sarro, “è un onore poter vantare ospiti di rilievo internazionale nel nostro dottorato di ricerca in materie giuridiche. La nostra è un’università giovani, di appena vent’anni, ma offre tante opportunità di studio, di ricerca e di formazione al territorio e ai giovani”. “Il seminario di Margulies è stato davvero interessante – ha detto ancora -, perché quando si parla di diritti fondamentali dell’uomo necessario non abbassare mai la guardia”. Ed è stato proprio un accorato appello alla tutela della dignità umana quello del prof. Margulies.