Un gruppo criminale di stampo ‘ndranghetista, dedito al traffico internazionale di stupefacenti, al riciclaggio e reinvestimento di rilevanti capitali finanziari, operante in Italia e nel Nord Europa da dove gestiva l’intero traffico: è quello smantellato all’alba di ieri con l’operazione “European ‘ndrangheta connection” condotta a livello internazionale da varie forze di polizia tra l’Italia, il nord Europa e il Sudamerica. Un gruppo all’interno del quale una delle figure di spicco era Giovanni Giorgi, di 52 anni, di Bovalino, indicato come il principale punto di riferimento delle cosche di San Luca, i Pelle-Vottari e Romeo, ma anche di Natile di Careri (Cua-Ietto) e di Gioiosa Jonica (tramite gli Ursini), che tramite lui riuscivano a reinvestire capitali illeciti in attività commerciali nel settore della ristorazione in Nord Europa. Prima in Olanda e poi in Germania, Giorgi avrebbe quindi svolto la funzione di collettore per l’investimento di denaro provento da affari criminali anche per conto di diverse cosche dell’area ionica reggina che, in tal modo, diventavano soci occulti delle attività commerciali a lui riconducibili, tra le quali il ristorante “La Piazza 3” e l’adiacente gelateria “Cafè La Piazza” di Brüggen (Germania). Locali che, secondo le indagini, costituivano la sede di supporto logistico ai traffici di cocaina proveniente dall’America Latina e che veniva poi stoccata tra Olanda, Belgio, Germania e distribuita tra l’altro in diverse regioni italiane. L’organizzazione poteva contare su basi logistiche dislocate in più Regioni d’Italia ma anche, e soprattutto, nei Paesi Bassi e in Germania. Erano gli esponenti delle cosche Pelle-Vottari (le stesse coinvolte nella faida di San Luca culminata con la strage di Ferragosto a Duisburg), Romeo alias “Stacchi” e Giorgi “Ciceri” di San Luca. Molti di loro, stabilmente residenti in Nord Europa da anni, coordinavano grosse importazioni di cocaina dall’America Latina senza mai allentare i rapporti con l’originaria Calabria. Tra i personaggi di vertice spiccano nomi “blasonati” nel narcotraffico quali i fratelli Giuseppe e Francesco Marando, originari di Locri; Josè Manuel Mammoliti; Giovanni Giorgi (55); Antonio Costadura, alias “U Tignusu; Domenico Romeo alias “Corleone”; Francesco Luca Romeo; Sebastiano Romeo e Domenico Strangio.