CATANZARO. Nel 2017 si sono verificati in Calabria 2.910 incidenti stradali che hanno causato la morte di 100 persone e il ferimento di altre 4.863. Rispetto al 2016, in controtendenza con il dato nazionale, si registra un aumento degli incidenti (+2,1%) ma una diminuzione del numero di vittime. Lo rileva un forum dell’Istat. In Calabria, nel periodo 2001-2010 le vittime si sono ridotte del 20,2%, pari alla metà della media nazionale (-42,0%). Secondo il focus, nel 2017 l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) deceduti è superiore alla media nazionale (60% contro 45,2%). Guardando agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni) il peso relativo è inferiore nel 2017 a quello nazionale (44% contro 49,8%). Però nel periodo 2010-2017 l’incidenza di pedoni deceduti è più che raddoppiata in Calabria (da 10,1% a 21%) e anche nel resto del Paese si registra un aumento sensibile (da 15,1% a 17,8%). Sul fronte dei costi sociali, nel 2017 è stimato 388 milioni di euro (197,7 euro pro capite) in Calabria; la regione incide per il 2,2% sul totale nazionale. L’incidentalità rimane alta lungo la zona costiera sulla statale 18 e la statale 106 e nei comuni capoluogo di provincia. La pericolosità è alta lungo la statale 682 (Limina), sulla 280 dei Due Mari e lungo la strada provinciale 660 tra Acri e Cosenza. L’indice di mortalità aumenta su questi stessi tratti stradali rispetto all’anno precedente mentre diminuisce nei comuni costieri dell’alto e basso Jonio. Nel 2017 il maggior numero di incidenti (1.770, il 60,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 38 morti (38% del totale) e 2.755 feriti (56,7%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano dell’8,5% in ambito urbano, diminuiscono del 12,5% sulle autostrade e del 4,7% sulle strade extraurbane. Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (5,9 decessi ogni 100 incidenti) e le autostrade (4 ogni 100). Più del 50% dei sinistri avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono nei pressi di un incrocio rappresentano il 29,9% del totale, seguono quelli in corrispondenza di una intersezione (10,2%) di una curva (7,1%) e infine quelli presso una rotatoria (2%). Lungo le strade extraurbane il 29,2% degli incidenti si verifica in curva, il 5,6% nei pressi di una intersezione e il 4,9% nei pressi di un incrocio. Secondo l’Istat, il numero degli incidenti è distribuito abbastanza regolarmente nell’anno, con picchi evidenti nei mesi di esodo estivo e durante le festività invernali. Tra luglio e dicembre si contano 1.592 incidenti (il 54,7% di quelli totali) in cui hanno subito lesioni 2.667 persone (54,8%) e 54 sono decedute (54%). Circa l’80% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 21. L’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 5 e le 6 (13,5 morti ogni 100 incidenti), tra l’1 e le 2 della notte (9,1) e tra le 20 e le 21 (8,7), con valori di molto superiori alla media giornaliera (3,4). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 42,4% degli incidenti notturni, il 40% delle vittime e il 39,3% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 5,1 decessi ogni 100 incidenti. In Calabria il 44,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 59% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 41% del totale regionale. Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in calo del 20,8% rispetto al 2016. Nelle Aree Interne le vittime diminuiscono del 9,4%. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (69%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (898 casi, 14 vittime e 1.611 feriti), seguita dal tamponamento (562 casi, 13 decessi e 1.163 persone ferite). Le tipologie più pericolose sono lo scontro frontale (7,7 decessi ogni 100 incidenti), l’investimento di un pedone (7,5) e l’urto con ostacolo accidentale (6,9 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 6 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,4 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, l’Istat segnala il mancato rispetto delle regole di precedenza, la velocità troppo elevata e la guida distratta. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 41,3% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida con velocità troppo elevata costituisce da sola il 19,5%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (9,1 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 62% delle vittime e il 60,4% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 17% dei morti e il 33,8% dei feriti, i pedoni il 21% dei deceduti e il 5,8% dei feriti. Il 47,6% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 61,1% dei pedoni feriti ha più di 44 anni.