Sembra ancora irrisolto il nodo con cui è da tempo alle prese il centrodestra in Calabria in relazione al prossimo candidato alla Presidenza della Regione. A confermarlo, in maniera inequivocabile, la dichiarazione dell’ex senatore di Forza Italia, Piero Aiello. “Il candidato alla presidenza della Regione Calabria tocca a Catanzaro”, ha specificato Aiello mettendolo nero su bianco in un comunicato stampa nel quale si evidenzia la necessità di indicare un candidato per il centrodestra che provenga dal capoluogo di regione. Una posizione che scompagina i piani della coalizione, dal momento che in molti davano ormai per favorito l’attuale sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Aiello ha precisato: “Vorrei essere io il candidato alla presidenza, ma se dovesse essere il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, rispetterò questa decisione. L’importante è che Catanzaro abbia il presidente”. La richiesta di Aiello fa leva sulla considerazione che gli ultimi due presidenti della Regione sono stati o sono espressione uno della città di Reggio (Scopelliti) e l’altro (Oliverio) della provincia di Cosenza. “E’ giusto -sostengono i rappresentanti catanzaresi di Forza Italia- che il presidente della Regione torni ad essere espressione del capoluogo della Calabria”. Intanto, sempre in riferimento alle grandi manovre in atto in vista delle prossime regionali, c’è da segnalare la piccata nota con cui Enza Bruno Bossio ed Ernesto Magorno, parlamentari del Pd, rispondono al recente endorsement di Gianluca Callipo che si è detto deluso del Pd e pronto a votare, alle prossime regionali, per il sindaco di Cosenza Occhiuto se sarà il candidato del centrodestra alla presidenza.
“Gianluca Callipo ci risparmi tutta questa prosopopea sulla sua scelta di appoggiare il centrodestra; la risparmi a tutti coloro che con coerenza e senso di appartenenza militano nel Pd e fanno del confronto e della convivenza fra diversità un elemento distintivo del proprio impegno politico”, affermano, in una nota congiunta, Bruno Bossio ed Ernesto Magorno. “Il presidente dell’Anci, nelle ultime dichiarazioni – proseguono Bossio e Magorno – si avventura a dire che il suo non è un cambio di campo: faccia pace, se ci riesce, con la sua coscienza e si accomodi nel centrodestra, ma tenga per sé paternali intrise di ipocrisia e che non servono a coprire e ad ammantare di senso politico una decisione che, evidentemente, risponde solo a logiche di carrierismo e di ambizione personale. Callipo non ha i titoli per dare lezioni di politica e di civismo – concludono Bruno Bossio e Magorno – riservi energie e sforzi ai berlusconiani calabresi, con i quali potrà convivere e condividere la sua rocambolesca visione della politica”. |