CATANZARO. “Ieri come oggi siamo accanto ai lavoratori Lpu e Lsu in servizio nei Comuni calabresi e che, in ultimo ieri nel corso dell’assemblea pubblica promossa dall’Anci, sono impegnati in un percorso finalizzato alla stabilizzazione all’interno delle amministrazioni di appartenenza. Come ha ben spiegato ieri la deputata Pd, Enza Bruno Bossio, nel corso della discussione dell’assemblea, ci auguriamo che le forze politiche oggi al Governo promuovano tutte le azioni necessarie a raggiungere questo risultato – che ancora necessita di importanti e decisivi tasselli tutti in capo alle istituzioni nazionali – per il quale da anni da parlamentari Pd ci siamo spesi a fianco del presidente della Regione, Mario Oliverio, perché cogliamo il valore e l’importanza per questo ampio bacino di lavoratori del raggiungimento della stabilità lavorativa e siamo consapevoli delle funzioni preziose che svolgono all’interno degli enti locali. Non esistono colori politici rispetto a queste battaglie, che anzi richiedono unità d’intenti e d’azione”. Lo afferma in una nota Ernesto Magorno, senatore del Pd. “Lungo il percorso che porterà alla stabilizzazione degli LSU-LPU calabresi dobbiamo essere tutti dalla stessa parte”. Lo afferma Enza Bruno Bossio, deputata del Pd, che aggiunge: “Questo – continua – è il messaggio che ho voluto portare oggi all’Assemblea ANCI di Lamezia. Quella per i diritti degli LSU/LPU è sempre stata ed è ancora una battaglia parlamentare prima che politica, di giustizia sociale e mai elettorale. Per questo è molto incoraggiante la disponibilità dei colleghi Tucci e Cannizzaro a portare avanti una iniziativa comune per raggiungere il risultato finale della stabilizzazione per tutti i 4500 lavoratori. E se questo risultato dovesse passare attraverso un emendamento della maggioranza di governo sarò ben felice di votarlo. Il percorso iniziato dal Presidente Oliverio appena eletto e portato avanti da noi parlamentari Pd tra mille difficoltà insieme ai precedenti governi e grazie alla disponibilità dei sindaci calabresi, non può interrompersi – conclude – perché la tutela dei diritti dei lavoratori calabresi viene sempre prima (ora come allora) degli schieramenti politici”.