CATANZARO. “Il ministro Maurizio Lupi, a posteriori, ha detto che il “crollo del viadotto” sulla Palermo-Agrigento è “un fatto inaudito e inaccettabile” richiedendo un’immediata e dettagliata relazione sull’appalto, sui lavori ed anche sulla commissione di collaudo. La Filt Cgil calabrese ritiene fondamentale costruire una commissione nazionale di esperti tecnico-giuridica di altissimo profilo e con funzioni di controllo (dal progetto all’appalto, all’esecuzione) affinchè possa offrire un contributo professionale adeguato, competente e partecipato esteso a tutti i lavori attualmente in corso sul territorio nazionale”. Lo si legge in una nota di Nino Costantino, segretario regionale della Filt-Cgil Calabria, e Francesco Fazzolari, responsabile Anas Filt-Cgil Calabria. “Oggi – è scritto – il premier Renzi dice che i responsabili di ogni inadempienza dovranno ora pagare tutto; la Filt calabrese aggiunge “in tempi rapidissimi” mettendo al bando l’abusata logica del silenzio a copertura dei tanti scandali che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese. In questa fase l’Anas ha sicuramente contestato il Contraente Generale cui è stata affidata l’esecuzione dell’opera ma noi auspichiamo che finalmente le questioni di fondo vengano affrontate facendo emergere ogni contraddizione. La Filt Cgil nel corso di questi ultimi anni – si fa rilevare – ha più volte messo in evidenza che le “inosservanze” hanno una matrice antica: sulle grandi opere spesso cola grasso che potrebbe fare gola a mafie e corruttori. Sicuramente ci sono nell’Ente Anas ingegneri e tecnici preparati e capaci a cui vengono affidati i controlli che ahinoi non raggiungono l’obiettivo prefissato. A nostro avviso servono controlli tecnici capaci di esprimere valori tecnici accompagnati da merito e svincolati da controlli opachi che di fatto ne impongono l’attuazione. L’Italia potrà ancora risorgere se mette al centro la questione morale e quell’etica che deve stare nei luoghi delle decisioni. La Filt Cgil Calabria – è scritto in conclusione – ritiene che non debbano più verificarsi episodi come quello avvenuto in Sicilia”.