REGGIO CALABRIA. L’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, riunitasi a Reggio Calabria, ha approvato un ordine del giorno sul quadro finanziario pluriennale, sulla Politica di Coesione e sulla Politica agricola comune 2021-2027. Alla riunione erano presenti i presidenti Nicola Irto (Calabria), Giuseppe Di Pangrazio (Abruzzo), Vito Santarsiero (Basilicata), Simonetta Saliera (Emilia-Romagna), Antonio Mastrovincenzo (Marche), Salvatore Micone (Molise), Nino Boeti (Piemonte), Donatella Porzi (Umbria) e dai vicepresidenti Devid Porrello (Lazio), Carlo Borghetti (Lombardia), Lorenzo Ossanna (Trentino Alto Adige) e Bruno Pigozzo (Veneto). La riunione è stata presieduta dalla coordinatrice Rosa D’Amelio (Campania). L’Assemblea, è detto nel testo dell’odg, “ritiene non sufficienti le risorse finanziarie stanziate nella proposta di bilancio della Commissione europea dello scorso 2 maggio, ritenendole non adeguate a conseguire sia gli obiettivi stabiliti nei Trattati, tra i quali la coesione economica, sociale e territoriale, che ad impegnare risorse sufficienti a rendere l’Europa competitiva a livello globale (ricerca, innovazione, digitale, nuove tecnologie, trasporti) e resiliente rispetto alle emergenze del momento: difesa e sicurezza comune, cambiamento climatico, gestione dei flussi migratori e delle frontiere esterne. A risorse sostanzialmente invariate, al contrario – è detto nell’ordine del giorno – la proposta della Commissione potrà far fronte alle nuove sfide solo sottraendo risorse ad altre priorità politiche”. L’Assemblea, inoltre, “ritiene necessario che il bilancio dell’Ue 2021-2027 sia fissato almeno all’1,3% del Reddito nazionale lordo dell’Ue a 27, rispetto al proposto 1,11%, al fine di contemperare il mantenimento dei risultati positivi sulle politiche tradizionali e la capacità di far fronte alle nuove necessità” ed esprime “perplessità a che la proposta della Commissione comporti direttamente una riduzione del bilancio della politica agricola comune e della politica di coesione, rispettivamente del 15% e del 10%, settori che hanno dimostrato di avere un importante valore aggiunto europeo, che rappresentano il più visibile collegamento con i cittadini”.