Con la discussione delle interrogazioni a risposta scritta sono proseguiti ieri i lavori del Consiglio regionale. Tra gli atti di sindacato ispettivo illustrati in aula, in tutto 14, spicca l’interrogazione del consigliere regionale Carlo Guccione sullo stato della sanità calabrese. Guccione. “È dal 18 marzo – ha ricordato Guccione – che questa interrogazione è all’ordine del giorno ed è continuamente rinviata: è grave il silenzio calato sul tema dopo tante polemiche, oggi evidentemente non c’è più un’emergenza sanitaria e c’è uno strano mutismo del presidente Oliverio, dopo che il 3 novembre 2017 a Praia a Mare si era rivolto al presidente del Consiglio dei ministri Gentiloni e al ministro Lorenzin per rimuovere il commissario minacciando di incatenarsi davanti a palazzo Chigi. Sono passati mesi, Oliverio non si è incatenato, e oggi – ha aggiunto il consigliere regionale – per il presidente della Regione non c’è più una situazione grave. E invece i problemi ci sono, basti pensare ai gravissimi ritardi nell’iter dei nuovi ospedali. La verità è che la Calabria ha perso credibilità per colpa del presidente: non si può strumentalizzare la sanità per fini di potere o per raccattare qualche voto, per questo ritengo che il consiglio regionale deve tornare a occuparsene”. In assenza del presidente della Giunta il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, ha proposto il rinvio dell’interrogazione, rinvio che Guccione ha accolto con disappunto.