REGGIO CALABRIA. “Qual è lo stato dell’arte degli interventi annunciati dalla Giunta a febbraio di quest’anno con la previsione di milioni di investimenti sulle programmazioni 2014-2020 del Patto per il Sud e dei fondi Por-Fesr per migliorare il sistema della depurazione in Calabria? Sono stati registrati passi avanti sul piano delle azioni dirette alla rimozione delle criticità dei sistemi e degli impianti che generano impatti negativi e rischi per la salute pubblica e per l’ambiente imputabili al non corretto o non adeguato trattamento dei reflui urbani?”. È quanto chiede di sapere in un’interrogazione al presidente della Giunta, il consigliere regionale Alessandro Nicolò “rispetto al fatto – precisa una nota – che ben 48 Comuni della nostra regione risultano, da ultimo, sotto la lente d’ingrandimento dell’Europa per condizioni di non conformità nel sistema e trattamento delle acque reflue. Una cifra che va a sommarsi al numero degli altri centri già coinvolti nelle precedenti procedure d’infrazione”. “Una nuova messa in mora dunque – sostiene Nicolò – che avvierebbe la quarta procedura d’infrazione a carico del nostro Paese. Le bocciature della Corte europea di giustizia nei confronti dell’Italia per non avere completato fogne e depuratori e le conseguenti onerose sanzioni pecuniarie espongono ad un ulteriore danno economico le casse dello Stato e dunque dei contribuenti, cui si aggiunge, tra l’altro, la sanzione, per ogni semestre di ritardo rispetto all’attuazione di misure necessarie a conformarsi alla sentenza. Giudizi che vedono la Calabria fra le regioni con maggiori criticità nel sistema fognario e della depurazione”. “L’obiettivo di giungere ad una condizione di normalità – prosegue Nicolò – è ancora lontano e, stante i risultati fin qui registrati, il piano di risanamento annunciato dalla Regione dal punto di vista dei tempi di attuazione, non sembra stare al passo con le attese e i bisogni obiettivi della Calabria. La messa a norma degli impianti, il costante monitoraggio per assicurarne il corretto funzionamento e gli interventi di efficientamento ed adeguamento da realizzare in tempi celeri sono condizione essenziale per garantire anche la salute del nostro mare e la balneabilità delle acque in una regione a forte caratterizzazione turistica che anela a costruire su questa base virtuosi processi di crescita. La tutela dell’ambiente e del mare è conditio sine qua non per sviluppare ed incentivare un percorso incentrato sulla valorizzazione della qualità del territorio, delle bellezze naturalistiche e delle variegate opportunità di conoscenza che offre la nostra regione”. “Attendiamo un riscontro su quanto fin qui realizzato chiedendo – conclude Nicolò – che gli interventi annunciati dalla Giunta all’inizio del 2018 diventino tangibili in tempi ragionevolmente contenuti. Occorre gestire al meglio le risorse accelerando i processi e le azioni programmate”.