Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "necessari" vengono memorizzati nel tuo browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

130mila calabresi con diabete (7% della popolazione) rischiano l’edema maculare diabetico, appello dell’Umg: “Non interrompete le cure”

130mila calabresi con diabete (7% della popolazione) rischiano l’edema maculare diabetico, appello dell’Umg: “Non interrompete le cure”

 

In Calabria le persone con diabete sono più del 7-8% della popolazione (più di 130.000; dati dell’IBDO, Italian Barometer Diabetes Observatory) di cui almeno il 10% soffre di edema maculare diabetico e tale percentuale sale drasticamente sopra i 60 anni di età e nei casi di retinopatia diabetica proliferante. Offuscamento della visione centrale, visione deformata, difficoltà nella percezione dei colori e, in alcuni casi, riduzione della visione notturna: sono questi i principali sintomi di questa complicanza del diabete che, se non controllata, nel lungo periodo può provocare danni gravi e irreversibili alla retina, mettendo a rischio la vista.

“L’edema maculare diabetico è la principale causa di perdita della vista e cecità nei pazienti diabetici. Per questo motivo è importante che le persone con diabete facciano almeno una visita oculistica all’anno per diagnosticare precocemente la malattia e velocizzare i trattamenti riducendo così i potenziali danni alla vista – spiega il prof. Vincenzo Scorcia, direttore  U.O. di Oculistica dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro – Presso il nostro Centro di riferimento è possibile ricevere la propria terapia o fare un accertamento diagnostico, senza correre alcun rischio. Fortunatamente la paura dell’infezione da Covid-19 non ha spinto le persone a rinunciare alle visite o interrompere le cure e questo ci ha permesso di portare avanti regolarmente la nostra attività sia durante la prima che durante la seconda ondata della pandemia. Inoltre, per tutelare ulteriormente la sicurezza del personale sanitario, in tutto questo periodo abbiamo sempre effettuato e continuiamo ad effettuare un tampone a tutte le persone che si recano in reparto”.

I pazienti affetti da questa patologia sono generalmente sottoposti a terapie continuative che prevedono una periodicità definita. Si tratta di iniezioni intravitreali ripetute nel tempo – vale a dire con un farmaco iniettato direttamente all’interno dell’occhio mediante una procedura che deve essere necessariamente eseguita in ambiente ospedaliero – che consentono non solo di prevenire la perdita della vista, ma anche di recuperare l’acuità visiva perduta.

“Questi pazienti dovrebbero essere gestiti da oftalmologi esperti di questa patologia come l’UO di Oculistica dell’Università “Magna Graecia”, che garantisce competenze e continuità assistenziale – spiega Scorcia – Un’alta frequenza di visite e iniezioni è una complessità sia per il centro che per il paziente. Oggi sono disponibili farmaci come il desametasone che richiedono un numero di somministrazioni inferiore, grazie alla tecnologia che ne permette un rilascio prolungato nel tempo, e che determinano anche un recupero rapido della vista. Questo si traduce in un duplice vantaggio per il paziente e per il centro: grazie ad un’azione di lunga durata e ad un minor numero di visite, diminuiscono gli accessi al Centro”.

 

 

 

 

desk desk