I 150 dell’Azione Cattolica a servizio della Chiesa e della società in un convegno a Catanzaro
Si è svolto a Catanzaro al Seminario Regionale Pio X° il convegno regionale dell’Azione Cattolica «150 anni di Azione Cattolica nella storia italiana- scelta Religiosa e attualità dell’Azione Cattolica”». Il momento di confronto è stato organizzato dalla Delegazione Regionale dell’Associazione guidata da Stefania Surace. Le relazioni sono state tenute dall’avv. dello Stato Raffaele Cananzi, già presidente nazionale dell’A.C. e da S.E. mons. Francesco Milito vice presidente CEC e delegato per il laicato. Hanno coordinato Francesco Chiellino presidente AC della diocesi di Catanzaro-Squillace e don Mario Spinocchio assistente regionale. L’Azione Cattolica (1867) è quasi coetanea dell’Unità d’Italia (1861). Il 29 giugno 1867, 151anni fa, due universitari, il viterbese Mario Fani e il bolognese Giovanni Acquaderni, fondano a Bologna la Società della gioventù cattolica italiana (Sgc) approvata da Pio IX, il 2 maggio 1868. Nel corso degli anni e delle fasi storiche – come ha declinato Cananzi – l’Azione Cattolica si è posta sempre a servizio della Chiesa e della società. Nella prima fase dal 1867-1900 è nato e si è sviluppato un nuovo associazionismo laicale; sono sorti molti sodalizi religiosi-formativi, sociali-mutualistici, stimolati dalla «Rerum novarum» di Leone XIII (1891). I circoli della Sgc, primo nucleo dell’Ac, si diffondono in varie Regioni. L’Opera dei Congressi cerca di coordinare, tra molte difficoltà, il vasto movimento cattolico che si allarga all’impegno politico, con la partecipazioni alle elezioni, superando il «non expedit» imposto da Pio IX dopo la fine del potere temporale. La seconda fase dal 1900-1918 – Si delinea un progetto su base diocesana: la Sgc si dedica alla formazione; l’Unione economico-sociale coordina le iniziative cooperative e bancarie che ha avuto testimonianze concrete in Calabria. Tra le grandi figure spicca l’economista e sociologo Giuseppe Toniolo, inventore delle Settimane sociali. Nel 1908 si avvia l’Unione donne e nel 1917 la Gioventù femminile. Fra tutti emerge come gigante il laico beato Pier Giorgio Frassati. Nella terza fase 1919-1942 – In Italia la Grande Guerra apre una fase nuova e la Sgc diffonde capillarmente il Partito popolare fondato da don luigi Sturzo nel 1919. Pio XI nel 1923-25 struttura l’AC in quattro rami: Gioventù maschile (Giac), Gioventù femminile (Gf), Uomini, Donne.