La Calabria scommette sul turismo
Pur non avendo nulla da invidiare ad altre regioni d’Italia quanto a bellezza, storia e fascino, il settore del turismo in Calabria pare destinato a rimanere al palo anche quest’anno. Regione a sicura vocazione turistica per la ricchezza e le enormi potenzialità offerte dal suo territorio, la nostra regione continua ad essere una meta ancora troppo poco appetibile per intercettare i grossi flussi turistici internazionali.
I numeri controversi del turismo in Calabria
Secondo i dati consuntivi per il 2017 forniti dall’Osservatorio regionale sul Turismo, la Calabria ha fatto segnare il record di arrivi e di presenze turistiche: circa 1,8 milioni di persone l’hanno scelta come meta per le loro vacanze e 9 milioni sono state le notti trascorse dai turisti negli esercizi ricettivi della regione. Il turismo estero ha inciso per poco più di 300 mila arrivi e 2 milioni di pernottamenti.
I numeri nonostante tutto sono ottimi e sul turismo ci sarebbe da scommettere.
Le previsioni per l’anno in corso, in base ad un’indagine di Demoskopica, vedrebbero la Calabria al secondo posto tra le regioni italiane, dopo le Marche, per numero di permanenza media dei visitatori sul territorio. La stessa ricerca però colloca la nostra regione al 17esimo posto dell’indice di reputazione turistica, classifica realizzata tenendo conto di diversi fattori tra i quali la qualità dei portali turisti istituzionali, la popolarità delle destinazioni turistiche e la reputazione del sistema ricettivo di ciascuna regione.
Ma gli operatori del settore contestano cifre e previsioni. Federalberghi Calabria avrebbe stimato per il 2018 un calo degli arrivi turistici estivi in regione dell’ordine del 20-30% definendo il comparto “in grave sofferenza”. Se anche si registrasse un aumento, questo il ragionamento di Federalberghi, sarebbe comunque di scarsissima rilevanza e segnerebbe in ogni caso una sostanziale conferma dei dati degli anni precedenti e non certo una crescita delle capacità attrattive e ricettive della regione, soprattutto nei confronti dei nuovi mercati internazionali..
Il futuro del settore turistico calabrese
Maggiore attenzione e più risorse da parte delle istituzioni regionali, scelte innovative per il sistema imprenditoriale e creazioni di reti tra gli operatori del settore, destagionalizzazione dell’offerta e potenziamento delle infrastrutture, a partire da quelle aeroportuali, sono queste alcune delle ricette proposte dagli operatori per rilanciare il turismo in Calabria.
Vittorio Caminiti, presidente di Federalberghi Calabria punta il dito contro le scelte della Regione, colpevole, a suo dire, di aver fatto politiche ed investimenti sbagliati. Poche somme stanziate, finanziamenti a pioggia che lasciano il tempo che trovano e poca o nulla attenzione verso le strutture ricettive professionali starebbero frenando le potenzialità del comparto turistico della Calabria.
Un settore invece che, secondo Raffaele Rio, presidente di Demoskopica, in cinque anni e attuando i necessari interventi, potrebbe generare un incremento di 2,5 milioni di presenze e la creazione di 12 mila nuovi posti di lavoro. Le “direttive” per centrare l’obiettivo? Favorire la costituzione di reti tra imprenditori turistici per accrescere l’appetibilità del territorio sui mercati internazionali; investire sul sistema aeroportuale aprendo anche alla presenza del settore privato; puntare sulla reputazione turistica pianificando campagne di comunicazione mirate principalmente verso gli “influencer”, soggetti sempre più in grado di orientare le scelte sui consumi turistici del pubblico.