Terzo settore: costituito il Forum Catanzaro-Soverato
CATANZARO. Si è formalmente costituito il forum territoriale del terzo settore Catanzaro-Soverato. Ventisei realtà appartenenti al privato sociale – come si apprende da un comunicato – che operano in campo socio-assistenziale, sanitario, culturale, ricreativo, ed offrono servizi di interesse collettivo senza finalità di lucro in una parte importante della provincia di Catanzaro, hanno eletto come portavoce Giuseppe Apostoliti, presidente provinciale dell’Arci, ed i membri che andranno ad affiancarlo nel coordinamento: Giancarlo Rafele della cooperativa “Kyosei”, Antonella Mannarino dell’associazione “Amici con il Cuore”, Isa Mantelli del Centro Calabrese di Solidarietà, don Biagio Amato di “Fondazione Betania onlus”, Maria Caterina Voci di “Villa della fraternità onlus”, Giuliana Muscia dell’Auser territoriale Catanzaro-Lamezia, Piero Romeo di “Un Raggio di Sole”, Aldo Marcellino del “Gruppo Volontariato Vincenziano” di Davoli, Paolo Seminara dell’Avulss di Soverato, Francesca Migliarese dell’Ada di Catanzaro e Michelangelo Nasso del “Circolo Ricreativo Sociale Amaronese”. Ricopriranno invece il ruolo di garanti Carlo Bonifati dell’Auser, Vittoria Scarpino del Centro Calabrese di Solidarietà e Ninetta Cristallo di “Ave-Ama”. “La costituzione del Forum catanzarese – riporta il comunicato – cade in un momento molto particolare e difficile. Infatti da pochi giorni la Regione Calabria ha definito il passaggio delle competenze ai comuni capofila. Il ruolo che il Forum andrà a svolgere sarà quello di essere di supporto alla Pubblica Amministrazione nella pianificazione dei servizi e degli interventi attraverso l’elaborazione dei piani di zona. Dopo tanti anni di attesa finalmente un passo in avanti à stato compiuto, anche se, alla presentazione della riforma da parte della Regione Calabria, ci si aspettava un’attenzione maggiore dei Comuni, che sicuramente arrivano molto impreparati al passaggio delle competenze. Una sfida importante che assume particolare rilevanza in una regione come la nostra che segna punti negativi nel sistema complessivo di spesa nel sociale”.