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Catanzaro, la palestra della scuola “Aldisio” intitolata a don Pino Puglisi

Catanzaro, la palestra della scuola “Aldisio” intitolata a don Pino Puglisi

“Manifestazioni come questa riscaldano il cuore e diffondono energia positiva. La scuola “Aldisio”, una delle scuole storiche della città, ha dedicato impegno e lavoro per promuovere una coscienza antimafia tra i ragazzi, proprio come voleva don Pino Puglisi, il sacerdote-martire, ucciso dalla mafia a Palermo nel 1993”. Lo ha detto il sindaco Sergio Abramo nel corso della cerimonia di intitolazione della palestra scolastica a don Pino Puglisi, avvenuta lunedì mattina.

“Questo sacerdote – ha proseguito – era convinto che solo strappando i giovani dalle tentazioni della mafia, sarebbe stato possibile sconfiggere quella orribile Piovra che semina terrore e morte. Proprio perché avevano capito che la sua strategia sarebbe stata vincente, i boss di Cosa Nostra decisero di eliminarlo con un’esecuzione brutale che ancora scuote le coscienze di tutti. I mafiosi riuscirono ad uccidere l’uomo, ma non riuscirono ad uccidere le sue idee. Oggi don Pugliesi è più vivo che mai.

La Chiesa lo ha riconosciuto Beato, tutti gli italiani lo riconoscono come martire. Non è un caso che questa manifestazione si svolga in questa scuola dove negli anni Sessanta si celebrò un noto processo alle cosche mafiose palermitane. Questa scuola e questa aula sono un simbolo stesso della lotta alla mafia. Ringrazio molto la direttrice dell’istituto comprensivo per avere promosso, con le sue impareggiabili insegnanti, questo percorso sulla legalità e soprattutto di avere dedicato questo lavoro alla figura indimenticabile di don Pino Puglisi e mi congratulo con tutti i giovani che, con passione e abilità, hanno portato avanti un progetto importante. Come sindaco, ne sono fiero. Ma voglio anche sottolineare, alla presenza del nostro arcivescovo mons. Bertolone, nostra insostituibile guida spirituale, il grande ruolo che svolge la Chiesa cattolica. Ovunque c’è sofferenza, ovunque c’è emarginazione, ovunque c’è disagio sociale, la Chiesa cattolica è presente, sostituendosi spesso alle Istituzioni”.

“Anche l’Amministrazione comunale – ha concluso Abramo -, in questi anni, ha voluto lanciare precisi messaggi, anche simbolici, contro la mafia. Abbiamo intitolato un parco non molto lontano da qui al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, prefetto di Palermo, ucciso dalle cosche. Abbiamo installato a piazza Matteotti, vicino al Tribunale, un pannello che ricorda i giudici Falcone e Borsellino. Ma consentitemi di ricordare con commozione che abbiamo intitolato i giardini di San Leonardo ad una piccola grande donna, Lea Garofalo, uccisa dalla mafia calabrese perché aveva avuto il coraggio di parlare e denunciare i suoi aguzzini.

Certo, questo non basta, ma spesso c’è bisogno di trasmettere ai cittadini e soprattutto ai ragazzi messaggi positivi, indicando loro luminosi esempi, come quelli di don Pino Puglisi, di Dalla Chiesa, di Falcone, di Borsellino, di Lea Garofalo”.

 

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